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“Ecco tutto qui”, arte e vita di Enzo Jannacci secondo il figlio Paolo ed Enzo Gentile

Il ricordo del cantautore milanese alla presentazione del nuovo libro edito da Hoepli

Enzo Jannacci "Ecco tutto qui" copertina del libro

Quando si parla di Enzo Jannacci, immediatamente lo si collega a un linguaggio surreale, poetico, quasi un po’… strampalato. Basti pensare alla celeberrima “Vengo anch’io… No, tu no!”, pietra miliare della cultura pop nazionale. Eppure il Jannacci persona e artista è una figura estremamente complessa e composita, formata da mille facce che si fatica a credere coesistessero in un solo uomo: musicista, compositore, cabarettista, pianista jazz, medico di base e chirurgo con specializzazione in cardiologia… E, appunto, un innovatore del linguaggio, sempre all’avanguardia rispetto ai suoi contemporanei.

A fare un po’ d’ordine sulla vita artistica, e non solo, del cantautore milanese, scomparso nel 2013 a 77 anni, è arrivato il libro “Ecco tutto qui” (edito da Hoepli, a cura di Ezio Guaitamacchi), una biografia uscita a febbraio e scritta a quattro mani dal giornalista musicale Enzo Gentile e dal figlio, Paolo Jannacci, anch’egli musicista e pianista di talento, che ha spesso accompagnato il padre nei suoi concerti e tournée teatrali.

Durante la prima presentazione ufficiale del volume, il 21 febbraio scorso presso la libreria Hoepli a Milano, Paolo Jannacci ha ripercorso, insieme a Gentile e a Guaitamacchi (responsabile della sezione musica di Hoepli) l’iter che ha portato alla stesura del libro, partendo proprio dal titolo, “Ecco tutto qui”. «È un brano del ’79, dall’album “Fotoricordo” ed è uno dei brani più tristi del papà ma anche molto poetico, a cui io sono abbastanza legato. L’ultima volta che l’abbiamo suonato insieme l’abbiamo aspramente criticato e ci siamo fatti una grande risata…» (guarda il video qui sotto per il racconto completo). 

Paolo Jannacci spiega il perché del titolo “Ecco tutto qui”

Le testimonianze: da Vasco a Paolo Conte

È stato Gentile, amico personale di Enzo Jannacci oltre che firma storica di molti quotidiani e riviste, a convincerlo a redigere un’opera completa, esaustiva e che ripercorresse sistematicamente la carriera, lunghissima, del padre, cominciata negli anni ’50 e proseguita per oltre mezzo secolo. «Siamo partiti dalle opere, che rimangono, e suscitano in ognuno di noi una diversa emozione, quando ascoltiamo un brano – ha spiegato Jannacci – Inoltre lo abbiamo suddiviso in decadi, così il lettore capisce subito dove si trova dentro al libro».

Da sinistra Ezio Guaitamacchi, Paolo Jannacci ed Enzo Gentile alla presentazione del libro "Ecco tutto qui" alla Hoepli a Milano
Alla presentazione del libro, da sinistra, Ezio Guaitamacchi, Paolo Jannacci ed Enzo Gentile

Ai dischi (quasi una trentina, tra album in studio e live) si affiancano i ricordi di molti colleghi e amici, da attori e comici della scena milanese come Cochi Ponzoni, Massimo Boldi, Paolo Rossi, a musicisti come Paolo Conte, Vasco Rossi ed Enrico Intra, o personaggi come Renzo Arbore e Sergio Castellitto, fino al calciatore Gianni Rivera a testimonianza del tifo sfegatato di Jannacci per il Milan. Fede rossonera in cui lo accompagnava anche l’amico bluesman Fabio Treves che, al riguardo, ha raccontato uno scherzoso aneddoto (guarda il video più sotto).

Tra le testimonianze raccolte per “Ecco tutto qui”, «mi ha colpito di più Vasco Rossi, conoscendo la sua ritrosia a parlare di cose che non lo riguardino direttamente», ha detto Enzo Gentile e ha raccontato come il rocker di Zocca sia stato contattato, come di consueto in questi casi, attraverso la sua manager. «Ma era in tour e lei mi ha detto di ricordarle questa cosa a fine settembre: a ottobre c’era un ricordo scritto di suo pugno, un ricordo che Paolo mi ha confermato essere molto nitido, perché c’è stato addirittura un momento in cui Vasco è stato molto vicino a produrre un disco di Enzo. Mi ha molto sorpreso, perché non era per nulla scontato».

Fabio Treves racconta l’Enzo Jannacci milanista

Lo stesso vale per Paolo Conte, con le sue parole di «stima, affetto, riconoscenza verso Jannacci di cui dice a più riprese che “è stato il più grande cantautore poeta della storia della musica italiana”», ha sottolineato Gentile. 

E molti amici e colleghi erano anche suoi pazienti, perché l’aspetto del medico in Enzo Jannacci non è mai venuto meno e non era affatto secondario rispetto alla sua carriera artistica. «Tutti ci parlano di Enzo come di un medico molto scrupoloso, e anche fantasioso perché trovava sempre soluzioni un po’ particolari – ha spiegato Gentile, ricordando – Abbiamo giocato a pallone diverse volte nella stessa squadra. Una volta durante gli allenamenti a un certo punto Enzo mi fa uno sgambetto e io sono rotolato giù. Tutti si sono fermati pensando mi fossi fatto male, e lui ha urlato “Fermatevi, sono un dottore!”». 

Paolo Jannacci alla presentazione del libro sul padre Enzo
Paolo Jannacci alla presentazione del libro sul padre, Enzo

Fegiz e il ricordo di papà Enzo

Tra i presenti all’incontro, anche il decano dei giornalisti musicali italiani, Mario Luzzato Fegiz, che ha fatto emergere un lato diverso di Enzo Jannacci osservando, diretto al figlio Paolo: «Lui era un po’ casinista, tu invece sei metodico, preciso… È come se il tuo arrivo nella sua vita gli avesse regalato un po’ una seconda giovinezza».

«Mi fa piacere che tu sia uno dei pochi che l’ha notato – ha confermato Paolo Jannacci – A un certo punto lui ha capito che si poteva fidare di me. A prescindere dal rapporto carnale padre-figlio, ha capito che in me aveva trovato un alleato, un amico, e uno che gli risolveva determinati problemi. C’erano troppe idee da concretizzare e quando devi concretizzare a volte perdi la magia. Quindi un artista puro, com’era lui, aveva bisogno di persone che decodificassero in fretta quello che gli passava per la mente, e io sapevo farlo. Se lui diceva “passami il babbuino” – ha scherzato Paolo, indicando un libro – io capivo che voleva il libro! Il problema è quando parlava normalmente, lì sì che mi preoccupava. Si è sempre espresso in maniera metaforica, con strane analogie. Ma non è mica stato subito rose e fiori, prima c’è stato il classico odio e rapporto conflittuale che tutti i padri e figli hanno. Poi a un certo punto questo conflitto si è smussato, è rimasta solo l’amicizia e il fatto che ci saremmo buttati nel fuoco l’uno per l’altro». 

Completa la biografia un’ampia sezione fotografica, ricca di immagini finora inedite tratte dall’archivio di famiglia. Come la copertina, scattata da Paolo Jannacci stesso durante una sessione tra le guglie del Duomo.

La prossima presentazione dal vivo, con firmacopie, sarà il 15 marzo alle 18.30 presso la libreria Feltrinelli in Galleria Vittorio Emanuele (via Ugo Foscolo 1), di fianco piazza Duomo a Milano. 

“Ecco tutto qui” Paolo Jannacci, Enzo Gentile (Hoepli, Milano)

BIO DEGLI AUTORI

PAOLO JANNACCI, classe 1972, è un musicista, direttore d’orchestra, compositore, arrangiatore e cantautore. Jazzista eclettico, suona il pianoforte, la fisarmonica e il basso. Si esibisce regolarmente dal vivo con diverse formazioni jazz in duo, trio e quartetto ed è autore di svariate colonne sonore. Prima di “Ecco tutto qui”, aveva pubblicato una prima biografia del padre Enzo Jannacci, per Mondadori nel 2011, dal titolo “Aspettando al semaforo”.

ENZO GENTILE, classe 1955, giornalista e critico musicale, scrive e racconta di musica dalla metà degli anni Settanta ed è autore di una ventina di libri con i maggiori editori italiani. Tra gli altri, ha firmato articoli per i più noti quotidiani nazionali come La Repubblica, Il Giorno, La Stampa, Il Sole 24Ore, e per il magazine del Corriere della Sera “Sette”. 

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