L’annuncio in diretta social da Berlino di Dave Gahan e Martin Gore, tre date a luglio in Italia: Roma, Milano e Bologna
“Memento mori”. All’incirca, per dirla alla Benigni e Troisi, “ricordati che devi morire”. La nota, e inquietante, massima della nostra cultura latina dà il titolo al prossimo album dei Depeche Mode, in uscita a fine marzo. E poco dopo, il 23 marzo 2023, prenderà il via il nuovo tour mondiale che si apre con 42 show in 41 città in Europa e Nord America. Dave Gahan e Martin Gore l’hanno annunciato ufficialmente poco fa, durante una diretta da Berlino di mezz’ora sul sito ufficiale e sui loro canali social. Il tour li porterà anche in Italia per tre date nel mese di luglio: a Roma il 12 luglio, a Milano il 14 luglio e a Bologna il 16. Sarà la prima tournée del gruppo senza Andrew Fletcher, il terzo membro storico della band inglese, che è venuto mancare il 26 maggio scorso.
Durante la breve chiacchierata, Gahan e Gore hanno parlato della realizzazione dell’album, iniziata a metà luglio scorso e ancora in fase di lavorazione. Gore ha specificato che le canzoni e il titolo erano già state decise ben prima della morte, improvvisa, di Fletcher: un titolo che a Gahan «è piaciuto subito tantissimo». «Può suonare un po’ macabro, ma può essere inteso come un “vivi ogni giorno al massimo” – ha sottolineato Gore – questo è il modo in cui ci piace interpretarlo». Alla domanda se si è sentita la mancanza di Fletcher durante la registrazione, Gore ha risposto: «Abbiamo registrato l’album a casa mia, cosa che non avevamo mai fatto prima. Il fatto che fossimo da me invece che in uno studio come al solito, ha fatto sì che il tutto sembrasse un po’ meno strano». «Sono le piccole cose, i piccoli dettagli a farti sentire la mancanza, di cui non ti rendi conto e dai per scontate finché non ci sono più – ha sottolineato Gahan – quando eravamo in studio, scherzavamo spesso insieme. Ci manca molto».
Il nucleo centrale di “Memento Mori” sono sei canzoni, il materiale è stato composto prima e durante la pandemia. «Comunicavamo, mandandoci file l’uno all’altro. Io registravo qualcosa con la voce col mio IPhone e poi lo mandavo a Martin, e lui lo rispediva con la sua voce angelica», ha detto ridendo Gahan. Quanto alla direzione presa, non c’è alcun dubbio. Quando dal pubblico è arrivata la domanda: «State pensando a uno show acustico, tipo unplugged, da realizzare anche durante i concerti?», Gahan non ci ha pensato due volte. Ha risposto ridendo, laconico: «We can’t, it’s really electronic!» (non possiamo, è tutto elettronico!). Sul tipo di spettacolo che porteranno sul palco, ancora niente di definito, ma sicuramente stanno pensando a una sorta di “tributo” per rendere omaggio a Fletcher durante i concerti: «Lui sarà lì con noi in spirito, sono sicuro… a giudicarci tutti! – ha scherzato Gahan – Tra le nuove canzoni ci sono alcune sue favorite, quindi vedremo come fare». Grandi aspettative da parte dei fan, visto che i Depeche Mode sono famosi per i loro mega concerti energici e curatissimi per quanto riguarda gli elementi video e i giochi di luce – senza contare, ovviamente, una tracklist che può contare su quarant’anni di successi planetari, spaziando dal rock al pop all’elettronica.
Sulla situazione in atto in Europa e i venti di guerra che spirano dalla vicina Ucraina, alla domanda su quale possa essere l’impatto della musica in queste circostanze, Gahan ha commentato: «Facciamo musica e suoniamo, cosa che, nel nostro piccolo, speriamo porti un senso di gioia e di vicinanza in un mondo costantemente in subbuglio. A volte ci sembra strano avere poter questa opportunità, ma sicuramente ne andiamo molto fieri».
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