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Il Codice Musicale di Franco Mussida in mostra a Milano

Una fusione tra le arti, per scavare alle radici del suono e delle sue potenzialità. Ancora per qualche giorno sarà possibile ammirare la mostra “Accordi celesti – Visioni della musica prima della musica” di Franco Mussida alla Fabbrica del Vapore a Milano (ex Cisterne, fino al 31 marzo, ingresso gratuito tutti i giorni ore 10-19).

Storico chitarrista e fondatore della PFM – Premiata Forneria Marconi, il gruppo prog italiano più famoso di sempre, Mussida ha una personalità artistica poliedrica che l’ha portato nel corso degli anni a sviluppare progetti su più fronti, compresa la didattica musicale: è infatti fondatore e presidente del CPM Music Institute di Milano, dove dal 1984 si formano musicisti rock, pop, jazz con corsi di alto livello. Il suo ultimo album, “Il Pianeta della Musica e il viaggio di Iòtu”, è uscito a gennaio 2023. Alla Fabbrica del Vapore si trova, invece, in veste di scultore e teorico della musica, in un percorso espositivo che ripercorre visivamente i concetti che ha cercato di sviluppare nei suoi numerosi studi.

Franco Mussida con una delle opere esposte

Il Codice Musicale è infatti da decenni materia di indagine per Mussida che ha pubblicato svariati libri e saggi sul tema. Le opere in mostra – che dal 2013 porta in spazi museali, pinacoteche, gallerie – sono la naturale conseguenza degli studi teorici contenuti nei suoi testi, nonché del lavoro svolto nelle carceri, che è stato poi trascritto nero su bianco nel libro “Le chiavi nascoste della musica. CO2” (Skira, 2016). Un progetto sperimentale durato tre anni e che ha coinvolto un centinaio di detenuti da quattro carceri diversi (Opera, Monza, Rebibbia femminile e Secondigliano), realizzato dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Pavia insieme al CPM Music Institute di Milano, con percorsi di ascolto personalizzati di musica strumentale, seguendo un metodo messo a punto da un’équipe di psicologi e sociologi, dietro indicazione dello stesso Mussida.

Per la prima volta a Milano, in modo organico, la mostra è un racconto visivo sugli aspetti di «quella che io chiamo la musica prima della musica, quell’elemento che, davvero, ci consente di dire che è un “linguaggio universale” – ci ha spiegato Franco Mussida – solo che lo diciamo sempre come una frase fatta. Bisogna invece comprendere come mai lo si dice, e questa comprensione deriva dagli studi che ho fatto, presenti nei pannelli qui in mostra e nel libro».

Sono esposti un insieme di principi che costituiscono l’ordito su cui si intreccia la vibrazione sonora, dando corpo a ogni tipo di flusso musicale, forma, genere e stile. Sono così resi visibili i principi del Codice Musicale, quelli che governano la vibrazione sonora che si muove nel tempo del nostro microcosmo. In mostra sono rappresentati tutti gli elementi del Codice Musicale, ciascuno attraverso una simbologia fatta da numeri, da linee di forza emotiva e dalla figura archetipica dell’Uomo Suono, un simbolo essenziale nel lavoro di Mussida e che ricorre nel racconto visivo di due degli elementi del Codice Musicale: la melodia e l’armonia.

L’esposizione di Franco Mussida si intreccia alla mostra di 80 opere del pittore di origine siciliana Beppe Assenza, “Assenzaessenza al cuore del colore”, ideata e promossa dall’associazione “Amici di Beppe Assenza”, con il patrocinio del Comune di Milano e della Fondazione Alessandro Kokocinsky. Una retrospettiva esauriente di una fase meno conosciuta dell’artista, molto apprezzato all’estero ma poco noto in patria e amico di Mussida, di ritratti degli anni ’30-’50 con cui si è cimentato in prima battuta proprio a Milano, e che riverberano le influenze dei movimenti artistici internazionali.

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